MALATTIA DI LA PEYRONIE

Salute Uro-Genitale

Protocollo terapeutico per la malattia di La Peyronie

I nostri protocolli terapeutici per la malattia di La Peyronie si basano sui più recenti studi clinici, linee guida e ampia esperienza professionale; ci aspettiamo che la maggior parte dei nostri pazienti riesca a trattare in maniera efficace i propri sintomi e in molti casi senza dover ricorrere a un intervento chirurgico.

In passato (ed è tuttora il protocollo seguito dalla maggior parte dei medici) i pazienti con nuova  diagnosi di malattia di La Peyronie  potevano usufruire  soltanto di opzioni terapeutiche conservative che avevano effetti minimi o nulli sulle placche e sulla curvatura. In pratica, l’unica possibilità era quella di aspettare che la malattia progredisse fino alla fase cronica (circa 12 mesi dopo l’insorgenza) e  poi valutare un’opzione chirurgica.

Con l’introduzione di Collagenasi nel dicembre 2013, abbiamo aggiornato i nostri protocolli terapeutici introducendo i trattamenti di prima e seconda linea descritti qui di seguito.

Trattamento di prima linea

Indipendentemente dal fatto che la malattia del paziente sia nella fase acuta o cronica, raccomandiamo il seguente protocollo come prima linea di trattamento:

  • Compresse da 400 mg di Pentoxifillina da assumere per via orale due volte al giorno +

  • 5 mg di inibitori della PDE-5 al giorno nei pazienti con un certo grado di disfunzione erettile +

  • Un ciclo di iniezioni di Collagenasi   +

  • Modellamento meccanico

I pazienti che soffrono di disfunzione erettile severa, con presenza di placca calcifica estremamente dura e curvature ventrali (verso il basso) non sono candidati adatti alle iniezioni di Collagenasi. Se la malattia è nella fase acuta, bisognerà quindi applicare il protocollo tradizionale (in attesa della cronicizzazione della malattia); se invece la malattia è nella fase cronica, bisognerà valutare la soluzione chirurgica.

Trattamento di seconda linea

Se i pazienti non sono candidati idonei alle iniezioni di Collagenasi o c’è una curvatura residua dopo il trattamento di prima linea e, soprattutto, la malattia si è stabilizzata e cronicizzata, bisognerà valutare la correzione chirurgica. Potrà decidere insieme al  suo medico la tipologia di correzione chirurgica da attuare, ma in generale i criteri da tenere in considerazione,  diversi da paziente a paziente, sono:

  • Severità e complessità della curvatura;

  • Presenza di una deformità destabilizzante a clessidra;

  • Presenza di significativa perdita di lunghezza dovuta alla malattia e grado di disturbo arrecato al paziente;presenza e severità
  • della disfunzione erettile.

In generale, i nostri chirurghi possono eseguire qualsiasi tipo di correzione chirurgica per la malattia di La Peyronie e durante la visita specialistica la aiuteranno a decidere la tecnica più adatta al suo caso specifico. Può trovare altre informazioni sulle diverse tecniche nelle seguenti sezioni:

Credo di essere affetto da malattia di La Peyronie. Cosa posso fare?

Se è affetto o sospetta di essere affetto da malattia di La Peyronie, le consigliamo di consultare al più presto uno specialista uro-andrologo.

Poiché la malattia di La Peyronie ha un decorso clinico di circa un anno è molto importante diagnosticare per tempo la patologia poiché le opzioni terapeutiche generalmente dipendono dalla fase della stessa.

I nostri medici sono altamente specializzati nella diagnosi e terapia della malattia di La Peyronie e siamo centro di riferimento internazionale per i pazienti affetti da questa patologia. Saremo lieti di valutare il suo caso e offrirle un trattamento personalizzato.

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