Le sue dimensioni e conformazioni e possono variare da individuo a individuo e tra le diverse etnie
E’ costituito da tre formazioni allungate cilindriche, i due corpi cavernosi del pene e il corpo spongioso che al suo interno è penetrato dell’uretra, ricoperte da una serie di fasce connettivali e dalla cute.1.1 Parti anatomiche
Si possono distinguere 4 porzioni in senso prossimo distale:
1.1.1- La radice del pene o parte fissa
La radice è la parte fissa e nascosta, si trova nel perineo anteriore. E’ costituita dalle parti iniziali dei corpi cavernosi, o crura, che si fissano a livello del periostio delle branche ischiopubiche. Il corpo spongioso avvolge l’uretra bulbare ed è rivestito dal muscolo bulbocavernoso.
1.1.2 Il corpo del pene o parte mobile
Il corpo o parte mobile del pene è la prosecuzione della radice, con inizio sotto la sinfisi pubica dall’incontro dei due corpi cavernosi e del corpo spongioso uretrale.
Le sue dimensioni variano a seconda che si trovi in condizioni di riposo (flaccidità) o in erezione. Un sottile strato di pelle avvolge e ricopre l’asta del pene lungo la sua interezza; in questa sede la cute è sottile e leggermente pigmentata, quindi più scura rispetto al colore della pelle delle rimanenti zone del corpo.
La faccia superiore dell’asta (faccia dorsale) è costituita da due corpi cavernosi, mentre la faccia inferiore (ventrale) è costituita dal corpo spongioso (o corpo cavernoso dell’uretra).
Allo stato di flaccidità, l’asta del pene pende verticalmente verso il basso tra le due cosce, appoggiandosi allo scroto. Allo stato di erezione, invece, l’asta del pene modifica dimensioni e consistenza, allungandosi e inturgidendosi; inoltre, si solleva dallo scroto avvicinandosi all’addome.
1.1.3 Il glande
Il glande rappresenta la parte terminale del pene. Ha un colorito roseo e una forma conica con la base allargata al livello del corpo penieno e l’apice arrotondato utile a favorire la penetrazione in vagina. Viene attraversato dall’uretra navicolare, la quale termina all’apice del glande formando il meato uretrale esterno da dove fuoriescono urine e sperma. La base sulla parte dorsale ha un contorno circolare sporgente, chiamato corona del glande. Tra base del glande e corpo del pene esiste un solco, denominato solco balanoprepuziale. In questa sede possono ritrovarsi delle piccole escrescenze bianco rosate, denominate papule perlacee peniene. La loro eventuale presenza è una caratteristica costituzionale dell’individuo priva di significato patologico.
1.1.4 Il prepuzio
Il prepuzio è una piega cutanea, a forma di manicotto, che origina dal solco balanoprepuziale e continua con la cute del corpo del pene. Nello stato di flaccidità si possono distinguere due foglietti.
ll foglietto esterno fa direttamente seguito al rivestimento cutaneo del pene e dopo un certo tratto ripiega su se stesso continuando nel foglietto cutaneo interno , di colore più chiaro (rosato) si fonde con la corona del glande e si fissa posteriormente ad essa tramite una piega cutanea mediana chiamata frenulo (“filetto”).
Il frenulo, quindi, rappresenta il sottile lembo di pelle che unisce il glande al prepuzio. Il frenulo garantisce la ricopertura del glande da parte del prepuzio, assicurandone il corretto posizionamento. Il frenulo ha però un suo ruolo preciso anche nella dinamica sessuale. È infatti molto ricco di recettori sensoriali, che hanno il compito di trasmettere sensazioni (di solito) piacevoli.
La zona di riflessione dei due foglietti prende il nome di orifizio prepuziale che, se ristretto, può impedire il passaggio del glande (fimosi). Le funzioni del prepuzio sono quindi di protezione, e sensibilità erogena.
1.1.5 Struttura del pene
Dal punto di vista strutturale il pene è costituito da due corpi cavernosi e un corpo spongioso circondati da involucri penieni.
I corpi cavernosi del pene sono due strutture cilindriche, pari e simmetriche (destro e sinistro), con estremità appuntite. Originano separati al livello della radice del pene e si dirigono medialmente. Al livello della sinfisi pubica si congiungono e decorrono poi insieme fino a terminare al di sotto del glande, il quale ricopre la loro estremità distale.
Al livello del corpo penieno decorrono in stretto contatto uno con l’altro, separati da un setto connettivale (setto del pene o setto pettiniforme). Il setto è fenestrato, quindi i due corpi cavernosi sono comunicanti fra di loro. Così uniti formano una doccia, un solco, sia sulla parte dorsale (superficie superiore) sia sulla parte ventrale (superficie inferiore). Sul solco dorsale decorre il fascio vascolo-nervoso del pene e sul solco ventrale si adatta l’uretra peniena rivestita dal corpo spongioso.
Il corpo spongioso dell’uretra è impari e mediano, anch’esso a forma cilindrica e a struttura spugnosa. E’ più sottile rispetto ai corpi cavernosi. Origina al livello del perineo anteriore, al di sotto del diaframma urogenitale. Si dirige poi verso la sinfisi pubica e al di sotto dell’arcata pubica si adatta nel solco ventrale dei corpi cavernosi, unendosi a loro a formare il corpo del pene. Termina formando una espansione conica nota come glande. Il corpo spongioso avvolge l’uretra. All’origine il corpo spongioso ha forma sferica ed è molto spesso, costituendo il bulbo dell’uretra. L’uretra membranosa penetra obliquamente al livello della parte superiore del bulbo, a qualche mm dal fondo del bulbo stesso, proseguendo quindi come uretra bulbare. Il bulbo è ricoperto dal muscolo bulbocavernoso, che si contrae durante l’erezione e l’eiaculazione.
2 Involucri e mezzi di fissità
Fascia superficiale del pene
Tunica sottofasciale
Fascia di Buck o fascia profonda del pene
Tunica albuginea
La cute è sottile, molto mobile sui piani sottostanti e molto elastica. Ricopre il corpo del pene, il prepuzio e il glande. Al livello della faccia ventrale del pene forma una sottile linea pigmentata mediana, il rafe penieno. Caratterizzata dall’assenza di tessuto adiposo sottocutaneo
La fascia superficiale del pene o fascia di Colles (dartos penieno) è una parte dello strato membranoso della fascia superficiale dell’inguine e del perineo, include le arterie peniene superficiali e la vena dorsale superficiale.
La tunica sottofasciale si trova al di sotto del dartos, costituita da uno strato connettivale sottile, più prominente alla base del pene.
La fascia di Buck è una sottilissima fascia elastica che ricopre i corpi cavernosi e il corpo spongioso dalla corona del glande fino all’ilo del pene. Continua al livello della sinfisi pubica con l’apparato sospensore del pene. Sul lato dorsale del pene contiene il fascio vascolo-nervoso del pene, costituito dalla vena dorsale del pene centralmente, dalle arterie dorsali del pene e dai nervi dorsali del pene lateralmente. La fascia di Buck quindi avvolge e unisce i due corpi cavernosi e il corpo spingioso.
La tunica albuginea è una struttura costituita da fasci di fibre collagene disposti a formare sia uno strato interno, circolare e sottile, che circonda e si addentra nel tessuto cavernoso, sia uno strato esterno, longitudinale, incompleto, che si assottiglia notevolmente a livello ventrale, a ridosso della spongiosa uretrale. Lo spessore dell’albuginea è variabile da individuo ad individuo e nelle diverse sedi (maggiore a livello ventrolaterale); in media comunque abbiamo valori compresi fra i 2-3 mm nel pene flaccido e gli 0,5 mm durante l’erezione.
3 L’apparato sospensore del pene
Una più superficiale, il legamento fundiforme che è una struttura fibroelastica, lassa, che prende origine dalla linea alba, e dopo essersi scisso per passare intorno alla base del pene raggiunge la fascia di Colles .
Il legamento Sospensore del pene è una struttura fibrosa molto robusta, di forma triangolare, situata più in profondità rispetto al legamento fundiforme. Origina dalla faccia anteriore della sinfisi pubica ed è in continuità con la fascia di Buck. E’ un vero legamento e gioca un ruolo nel mantenere l’angolo penieno durante l’erezione4 Anatomia microscopica
Queste ultime sono drenate da venule le quali, a pene eretto, risultano compresse, determinando un ristagno di sangue nelle cavernule stesse e aumentando, quindi, l’erezione. Le trabecole che delimitano le cavernule si distaccano dalla superficie interna dell’albuginea e assumono un aspetto reticolato, ramificandosi e anastomizzandosi in maniera assai complicata; sono costituite da fasci di fibre collagene ed elastiche e contengono fascetti di fibrocellule muscolari lisce che aumentano di numero nelle trabecole più sottili. Nelle trabecole decorrono, oltre alle arterie elicine, alcune arteriole che danno origine a una rete di capillari le cui vene emulgenti sboccano successivamente nelle cavernule; quest’ultimo sistema ha il significato di un circolo nutritizio, mentre il sistema delle arterie elicine rappresenta un circolo che agisce esclusivamente ai fini della funzione erettile.5 Vascolarizzazione del pene
5.1 Il sistema arterioso
Il pene riceve il suo apporto ematico dall’arteria pudende interna, che origina dall’arteria ipogastrica (iliaca interna). L’arteria pudenda interna dà origine al ramo perineale che attraversa il diaframma urogenitale prendendo il nome di arteria peniena. Quest’ultima da origine a tre vasi, l’arteria dorsale del pene, l’arteria bulbouretrale e l’arteria cavernosa (una per lato), che penetrano i corpi cavernosi al livello delle crura. E’ la principale fonte di irrorazione del tessuto cavernoso, quindi principale fonte del sangue che arriva durante l’erezione. Lungo il decorso nei corpi cavernosi emettono le arterie elicine, sottili ramuscoli che vanno ad irrorare le trabecole dei corpi cavernosi.
La cute del pene invece è irrorata per la maggior parte da un sistema arterioso diverso da quello dell’arteria ipogastrica, ossia dall’arteria pudenda esterna, ramo dell’arteria femorale. Le arterie pudende esterne al livello della base del pene danno origine ad un sistema arterioso sottocutaneo tramite le arterie peniene assiali che si dirigono verso il prepuzio. Al livello della base del pene le arterie assiali danno origine ad un plesso arterioso sottile più superficiale, che si trova appena sotto il derma. Questo plesso giunge al livello del prepuzio.
5.2 Il Sistema Venoso
La vena dorsale profonda è in genere unica e si scarica nel plesso periprostatico di Santorini.
Schematicamente possiamo descrivere tre principali sistemi venosi drenanti il sangue del pene: i sistemi superficiale, intermedio e profondo.
Sistema venoso superficiale rappresentato dalla vena dorsale superficiale del pene che decorre lungo la parte dorsale del dartos del pene. Generalmente sbocca in una vena grande safena, ma può svuotarsi nella femorale o nella vena epigastrica inferiore. Drena il prepuzio, la cute e il tessuto sottocutaneo.
Il sistema venoso intermedio è compreso tra la fascia di Buck e la tunica albuginea. Costituito dal plesso retocoronale, vene emissarie, vene circonflesse e vene laterali che sboccano nella vena dorsale profonda. Essa scorre verso il pube nel solco dorsale compreso tra i corpi cavernosi. Drena il glande e i due terzi distali dei corpi cavernosi e corpo spongioso.
Il sistema profondo drena il terzo prossimale del corpo spongioso ee dei corpi cavernosi. Costituito dalle vene cavernose, vene bulbari e vene crurali che sboccano nella vena pudenda interna o nel plesso prostatico.
5.3 Il microcircolo
Il sistema arterioso e venoso del tessuto erettile al livello del microcircolo è rappresentato da:
le arterie elicine al livello delle trabecole
il plesso venoso sottoalbugineo
le cavernule rivestite da endotelio
In stretto contatto con queste strutture si trovano cellule muscolari lisce e una fitta rete di fibre nervose. Questi regolano l’afflusso e il deflusso del sangue nel tessuto erettile, regolando quindi l’erezione che non è altro che un fenomeno vascolare.
5.4 Circolazione linfatica
Il drenaggio linfatico del pene si suddivide in due reti separate . La rete superficiale è satellite della vena dorsale superficiale del pene e si reiversa nei linfonodi inguinali superficiali. Quella profonda invece è satellite della vena dordale profonda in cui decorrono i linfatici che drenano il glande, corpi cavernosi e uretra. I due sistemi , superficiale e profondo sono connessi tra loro a livello del prepuzio del glande.
6 L’innervazione del pene
I nervi profondi invece , destinati agli organi erettili, provengono dal nervo pudendo tramite i nervi dorsali del pene, che decorrono insieme alle arterie dorsali e alla vena dorsale profonda, e i nervi perineali profondi, i quali sono destinati anche all’innervazione dei muscoli ischio e bulbocavernosi. Gli organi erettili sono anche provvisti di una ricca innervazione simpatica, che deriva dal plesso ipogastrico, e parasimpatica appartenente al parasimpatico sacrale. Il simpatico svolge un’azione vasocostrittrice e il parasimpatico un’azione vasodilatatrice.7 Fisiologia dell’erezione
Durante l’erezione la muscolatura liscia dei vasi e delle caverne si rilascia, aumenta il flusso di sangue arterioso e si blocca il drenaggio venoso quindi il sangue rimane intrappolato. I muscoli del perineo (ischiocavernosi) si contraggono aumentando la rigidità peniena. L’erezione quindi è dovuta all’arrivo massicio e al blocco del sangue dentro il pene.
Le diverse fasi dell’erezione comprendono:
– la fase flaccida
– la fase di riempimento
– la fase tumescente
– la fase di erezione completa
– la fase di erezione rigida
– fase di detumescenza
Bibliografia
1 Anatomia del Gray; Zanichelli, 4ª edizione italiana, ISBN 88-08-17710-6
2 Trattato di anatomia umana, Edi. Ermes, 4ª Edizione, ISBN 88-7051-285-1
3 Frank H. Netter, Atlante di anatomia umana, terza edizione, Elsevier Masson, 2007. ISBN 978-88-214-2976-7