Eiaculazione precoce
Salute SessualeI protocolli terapeutici per curare l’eiaculazione precoce
I nostri protocolli terapeutici per curare l’eiaculazione precoce si basano sui più recenti studi clinici, linee guida mediche e la nostra ampia esperienza clinica, e ci aspettiamo che quasi tutti i nostri pazienti riescano a migliorare il proprio tempo di eiaculazione.
Molti medici specializzati in disfunzioni sessuali ritengono che il trattamento dell’EP sia particolarmente complesso. Non essendo ancora ben stabilito il meccanismo alla base del disturbo, non esiste un trattamento specifico che possa aiutare tutti i pazienti.
Per tale motivo, il nostro piano terapeutico segue un approccio personalizzato e multimodale e i protocolli generalmente consistono in una combinazione dei seguenti elementi:
Come curare l’eiaculazione precoce: consulenza & informazione
I pazienti che soffrono di eiaculazione precoce dovrebbero avere un’adeguata conoscenza delle caratteristiche principali della loro condizione. La consulenza e l’informazione rappresentano due elementi essenziali per la cura dell’eiaculazione precoce, soprattutto se soggettiva e variabile. Ad esempio, è importante che i pazienti sappiano che:
- Il 20-30% degli uomini lamenta di soffrire di EP sulla base di uno IELT inferiore ai 2 minuti, ma la prevalenza di EP patologica probabilmente non supera il 5% della popolazione generale,
- Lo IELT medio è di 5,4 min.,
- Lo IELT diminuisce con l’età,
- Ci sono diverse tipologie di EP, con cause e piani terapeutici differenti.
Trattamento e controllo dei fattori di rischio per l’eiaculazione precoce secondaria
Il trattamento di prima linea dei pazienti che hanno ricevuto una chiara diagnosi di eiaculazione precoce secondaria dovrebbe mirare a contrastare i fattori di rischio identificati, come ad es. la disfunzione erettile.
Terapia comportamentale
È possibile ritardare l’eiaculazione con tecniche come la “Start-Stop” e la “Start-Stop-Squeeze” (con o senza l’ausilio di un vibratore medico).
I pazienti possono provare a praticare queste tecniche prima del rapporto sessuale sotto la guida di un nostro un medico. Questo tipo di terapia può essere più utile per i pazienti che soffrono di eiaculazione precoce secondaria, episodica e soggettiva.
Anestetici locali
Una delle teorie prevalenti sulle cause dell’eiaculazione prematura è l’ipersensibilità genitale. L’applicazione di anestetici locali sul glande potrebbe perciò aiutare alcuni pazienti a combattere l’eiaculazione precoce. Le opzioni includono:
- Creme;
- Spray;
- Preservativi con anestetici locali.
È importante utilizzare gli anestetici locali in modo corretto così da raggiungere un dosaggio ottimale ed evitare di intorpidire completamente il pene o i genitali del partner. Inoltre, il loro uso va evitato se la partner è in di gravidanza.
Terapia orale
Esistono diversi farmaci utili per il trattamento dell’eiaculazione precoce.
- Farmaci antidepressivi, noti come inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) Diversi antidepressivi che notoriamente causano un ritardo dell’eiaculazione sono stati oggetto di valutazione per la gestione dell’eiaculazione precoce (EP). Tra questi antidepressivi rientrano la fluoxetina, la paroxetina e la sertralina, così come la clomipramina, un antidepressivo triciclico. Studi clinici indicano che la paroxetina è quella che aumenta maggiormente il tempo di latenza eiaculatoria intravaginale (IELT) (8,8 volte), seguita dall’escitalopram (4,9 volte), la sertralina (4,1 volte) e la fluoxetina (3,9 volte). Quando si utilizzano gli inibitori SSRI, è importante considerare il dosaggio e se questi vengono assunti all’occorrenza (ad es. prima del rapporto sessuale) o quotidianamente.
Il dosaggio all’occorrenza evita gli effetti collaterali che l’assunzione quotidiana di antidepressivi comporta, un elemento importante da discutere col proprio medico nel momento in cui si decide il protocollo di trattamento. In generale, il dosaggio al bisogno degli SSRI è meno efficace e il medicinale deve essere assunto 4-6 ore prima del rapporto, col rischio di rendere difficile la pianificazione in alcuni casi. Nel caso si ricorra a un dosaggio quotidiano, bisogna ricordare, invece, che il medicinale avrà il suo massimo effetto dopo 2-3 settimane.
Per questo motivo, solitamente prescriviamo ai pazienti candidati al trattamento con SSRI prima un dosaggio quotidiano per 4-6 settimane per poi passare gradualmente verso un utilizzo al bisogno.
- Priligy (Dapoxitine)
La dapoxetina (il cui nome commerciale è Priligy®) è un farmaco sviluppato appositamente per il trattamento dell’EP ed è perciò il trattamento di prima linea per quasi tutti i pazienti. Anche se è un SSRI, il suo vantaggio è che, una volta assunto , ha un effetto perlopiù immediato ed ha una durata breve (1,5 ore, approssimativamente la metà degli altri), il che si traduce con una ridotta probabilità che i pazienti soffrano dei gravi effetti collaterali correlati agli altri SSRI e nella possibilità di assumerli poco prima del rapporto sessuale (1-2 ore).
- Alfa-bloccanti uroselettivi
Alcune prove scientifiche indicano che l’uso quotidiano di alfa-bloccanti (come la tamulosina e la silodosina), solitamente impiegati per il trattamento dei disturbi del basso tratto urinario (LUTS), può migliorare il tempo di eiaculazione. Questa tipologia di farmaco viene solitamente prescritta ai pazienti che non hanno tratto giovamento dalla terapia a base di dapoxetina, SSRI e altre modalità terapeutiche, o a quei pazienti con concomitanti LUTS.
- Inibitori della PDE-5
Gli inibitori della PDE5’s possono essere un valido aiuto nei pazienti che cercano un rimedio all’eiaculazione precoce secondaria a disfunzione erettile. Se dopo il trattamento per la disfunzione erettile l’EP non migliora, bisognerà allora integrare i PDE5i (o altri trattamenti per la DE) con altre opzioni terapeutiche.
Terapia iniettiva intracavernosa
Gli uomini perdono l’erezione con l’eiaculazione. I pazienti affetti da EP e i loro partner possono provare frustrazione perché ciò impedisce di godere a pieno della penetrazione. Nei casi più severi di EP, come la penetrazione ante-portam, laddove altri trattamenti non hanno avuto successo, terapia iniettiva a base di Prostaglandina E-1, o simili iniezioni in grado di indurre l’erezione, può consentire al paziente di mantenere l’erezione anche dopo l’eiaculazione e di riprendere il rapporto.
Questa modalità terapeutica potrebbe non essere particolarmente piacevole per i pazienti, ma può migliorare l’appagamento sessuale del partner e, in alcuni casi, aiutare i pazienti a controllare meglio l’eiaculazione.
Terapia combinata
Molti pazienti con EP non rispondono alle singole modalità terapeutiche e necessitano di una terapia combinata. Esempi di terapia combinata sono:
- Terapia comportamentale + farmacoterapia
- Terapia topica + SSRI
- Terapia quotidiana con SSRI seguita da SSRI al bisogno
- PDE5i + terapia topica
- PDE5i + SSRI
Chirurgia
I pazienti che soffrono di EP a causa di un problema ai genitali come il frenulo breve, fimosi o balanopostite, possono migliorare il proprio tempo di eiaculazione attraverso la correzione chirurgica del problema.
È importante notare che la circoncisione non dovrebbe essere presentata come trattamento di routine per l’EP, poiché potrebbe non apportare alcun giovamento in presenza di un prepuzio sano.
Eiculazione precoce rimedi: ulteriori trattamenti
Se nessuna delle opzioni terapeutiche summenzionate riesce a ritardare l’eiaculazione e il paziente prova ancora molto disagio, possono essere prese in considerazione altre opzioni più invasive o con meno prove scientifiche a loro sostegno. Eccone alcune:
- Ingrossamento del glande con acido ialuronico
- Neuromodulazione dei nervi dorsali del pene
- Neurotomia del nervo dorsale
- Tramadolo per via orale
Nessuna di queste opzioni dovrebbe essere offerta abitualmente al paziente, ma soltanto dopo un’attenta valutazione, poiché la loro efficacia non è ancora stata provata, potrebbero essere più invasive o presentare gravi effetti collaterali.